Nuova struttura ospedaliera “S. Anna”
Nuova struttura ospedaliera “S. Anna” | Como | 2003
concept
development
dati progetto
data: 2013
committente: Regione Lombardia e Ospedale S. Anna
oggetto: Nuova struttura ospedaliera “S. Anna”
location: Como
dati dimensionali:
Superficie territoriale complessiva 244.090 mq
Superficie edificabile 25% (pari a circa 28.280mq)
Altezza massima 20 m
Posti letto n. 583
attività: Progetto di fattibilità
La struttura ospedaliera acquista una valenza urbana sia dal punto di vista fisico, essendo una struttura con dimensioni e volumetrie non consuete all’interno di un tessuto territoriale, sia dal punto di vista concettuale, dialogando apertamente con il contesto. L’apertura verso il “contesto” ed i cittadini si concretizza con una attenta integrazione del complesso edilizio nel sito, sfruttandone l’orografia e l’esposizione, con una elevata permeabilità della struttura, sia in termini di trasparenza con estese partizioni vetrate che garantiscono ampie prospettive ed un contatto visivo con l’esterno, sia in termini di dialogo con le comunità, ospitando attività non comunemente inserite all’interno di strutture ospedaliere.
“Ospedale aperto” significa integrazione con il tessuto socio-culturale del territorio, permeabile quindi ad iniziative ed attività espresse dalle associazioni culturali, dalle organizzazioni di volontariato e dalla società civile, interessando la struttura con attività polifunzionali, non negando comunque la necessaria riservatezza ed il diverso grado di protezione ed accessibilità degli spazi. L’area esterna limitrofa agli edifici costituirà uno spazio verde fruibile dai degenti ma anche come luogo aperto ai cittadini l’umanizzazione della struttura ospedaliera va intesa nella più ampia accezione del termine, estendendola non solo ai pazienti ma anche agli operatori, medici, personale infermieristico, tecnico e amministrativo, sottoposti giornalmente ad un elevato grado di stress psicofisico.Tra gli aspetti che contribuiscono all’umanizzazione dell’ambiente ospedaliero particolare cura dovrà essere posta nei riguardi del comfort ambientale.
Gli spazi di degenza, diagnosi e cura, dovranno garantire, attraverso un corretto studio ergonomico e l’impiego di materiali, arredi e colori, la massima familiarità, da estendersi anche alle apparecchiature elettromedicali, rendendole meno ostili e più “friendly”, con l’intento di ridurre la sensazione di disagio o di paura che inevitabilmente assale il malato in alcune situazioni. Anche l’impiantistica di servizio, fondamentale per il corretto funzionamento della macchina ospedaliera, dovrà essere discreta e non dovrà essere di disturbo ai degenti. Un ulteriore aspetto legato all’umanizzazione degli spazi è l’introduzione di alcuni elementi tipologici tradizionalmente assenti nell’architettura ospedaliera, tra cui la “Strada”, la “Piazza”, la “Biblioteca”, l’”Auditorium”, spazi di incontro e di relazione, oltre ad attività commerciali e di intrattenimento, individuati nell’area di accoglienza.